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Intervista a Enrico Capuano

L’anima folk di Enrico Capuano


e della Tammuriatarock...


...è il simbolo del Primo Maggio





E’ uscito recentemente il quinto cd di Enrico Capuano, che s’intitola “Fuori dalla stanza”, dopo il successo dei primi quattro album: “Fai la cosa giusta” (1993), “Onda d’urto”(1996), “Tammuriatarock” (2002) e “Lascia che sia”(2004). “Lascia che sia”, il penultimo lavoro del “folk singer” Enrico, è un album, fortemente autobiografico, dedicato alla sua band, i Tammurriatarock, a riconoscimento dei tanti anni e dei tanti sacrifici trascorsi insieme, mentre l'ultimo cd, “Fuori dalla stanza”, è una raccolta di undici brani, con quattro inediti, pubblicato da Fermenti Vivi, la nuova etichetta diretta da Franz Di CioccioTra i vari ospiti che hanno collaborato per la realizzazione di quest'ultimo album, sono da ricordare Lucio Violino Fabbri (nel brano “Mane”), i Vox Popoli, Graziano Galatone, mentre invece la title-track del CD è firmata, oltre che da Capuano, anche dall'artistaPiottaIn questi anni Enrico si è esibito in numerosi concerti e tournèe live, (come ogni anno al Primo Maggio a Roma), perché lo spettacolo per lui ha sempre avuto un ruolo fondamentale: è come “un grande circo in cui il concerto è un elemento del tutto, dove è possibile il coinvolgimento di altre arti, come la danza, la fotografia, la pittura”.


Intervista:


-Parlami della tua infanzia… Quando hai capito che in te bruciava il sacro fuoco dell’arte?

Enrico Capuano:
 Da sempre seguivo i miei fratelli che suonavano la musica popolare con una band molto in voga all’epoca (siamo negli anni ’70). All’età di 6 anni ero già un grande fan di Giovanna Marini e Jimi Hendrix.



-Oltre al tuo grande amore per la musica cos’altro ti appassiona?



E.C.: Mi appassiona molto la filosofia del ’900 e la storia del movimento operaio: amo molto Sartre…



-Quali esperienze artistiche non hai ancora fatto e ti piacerebbe fare?

E.C.: 
Beh,  mi piacerebbe molto irrompere nel salotto della televisione urlata e imporre un dolce suono di verità… Dire le cose come stanno, in quel circo di fighetti, vampiri e veline…



-Quali artisti ammiri tu che sei un artista? Intendo dire, quali sono i tuoi gruppi preferiti?



E.C.: Ho una reverenza esagerata per band storiche comeGentle GiantDeep Purple, Metallica, fino agli Area e molti cantautori italiani, tra cui Tenco, Guccini, De Andrè.


-Sei religioso?



E.C.: No, non sono religioso. Sono un umanista autentico, credo nel pensiero e nella dolcezza che la materia ci offre…rispetto tutte le religioni, sperando che la cosa sia reciproca. Giudico gli uomini e le donne non per la loro religione, ma solo per quello che fanno, perciò ammiro Maria Teresa di Calcutta quanto posso ammirare Ernesto Guevara


-C’è un difetto che proprio non sopporti in chi ti circonda?


E.C.: Si, l’incapacità di ascoltare gli altri: amo la solidarietà e non sopporto affatto l’invidia.


-C’è un amore che ha segnato la tua vita e al quale hai dedicato qualche canzone?



E.C.: Io nasco come cantautore sociale e solo da poco sto scoprendo alcune tematiche più sentimentali, come appunto l’amore, da trattare musicalmente...



-Chi ti ha sostenuto in questi anni e ti è stato accanto (oltre ai tuoi fans)?

E.C.: 
Molti amici e un team straordinario di artisti che mi circonda, tra cui Dunia Molina, Fabiano Lelli, Stefano Ribeca.


-A cosa stai lavorando adesso e quali sono i tuoi progetti per il futuro?



E.C.: Intanto sto preparando il prossimo tour per promuovere il mio ultimo cd, che è uscito a marzo, dal titolo “Fuori dalla Stanza”.



-Vuoi dire qualcosa a tutti i fans che ti hanno seguito in questi anni con grande affetto?



E.C.: Ai miei fans dico un sincero e sentito grazie per essermi stati accanto mentre ho percorso in tutti questi anni una strada lunga e spesso controcorrente!!!



(06/03/2008)

Adele Consolo

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